| Mi dispiace, quella che ho postato l'anno scorso meritava sicuramente di più. Spero ugualmente che vi piaccia questa one shot su Crisis Core.
Un'altra lettera
Ancora lettere, solo lettere, sempre lettere. L’unica cosa che mi è concessa, l’ultimo legame che mi rimane con te, la salvezza dalla mia paura. Ma sorrido, e scrivendo ti parlo dei miei fiori, del carretto che mi hai aiutato a costruire e, soprattutto, ti scrivo ciò che non potrò mai più dirti. Perché tu non tornerai, non è vero? Sei caduto dal cielo, quel giorno, e al cielo stai tornando, volando con le tue ali bianche, bellissime. Le tue ali immacolate come le nuvole di quel cielo che mi fa tanta paura. Sai Zack, dopo averti conosciuto mi sono chiesta cosa ci trovino di bello le persone: è infinito, spaventoso, e sembra volermi risucchiare dentro. Come potrei amare qualcosa del genere quando, conoscendoti, ho visto i tuoi occhi? Secondo me sono di un azzurro più limpido e puro, un colore tanto bello quanto caldo, rassicurante. Il cielo è nelle tue iridi, che bisogno ho di cercarlo altrove?
<< Zack…>>.
Accidenti. Scusami, ho macchiato il foglio con una stupidissima lacrima. Mi dispiace, non voglio contaminare di tristezza queste lettere che ti mando, ma è scivolata via senza che me ne accorgessi. Mi manchi, non posso negarlo. Quando guardavo i fiori, prima di conoscerti, in essi trovavo la pace e la felicità di cui avevo bisogno, perché non ero mai sola. Adesso, Zack, penso continuamente a te e nessuno stelo o petalo potrà mai consolarmi. Perché quando li guardo penso al giorno in cui sei andato a cercare i materiali per costruire il mio carretto. Ti ricordi? Avevi preso tutto con la stessa serietà con la quale affronti una missione: agguerrito, inarrestabile, pazzo! Sì, perché sei anche un po’ pazzo, e lo sai. A volte dovrei rimproverarti, come adesso, ma poi mi guardi con quel viso da cucciolo che si fa perdonare sempre. Ma cosa dovrei dire adesso? Non ho tue notizie da troppo tempo, e le mie lettere non hanno mai avuto una risposta. Sei ancora vivo, questo lo so. Se dovesse accaderti qualcosa sarei la prima a capirlo. E’ normale, no? Se da qualche parte dovessi scomparire, in questo mondo tanto vasto, io lo avvertirei: sarebbe una sensazione inconfondibile, come quando un ago ti punge la pelle. Ma quel dolore lo avvertirei al petto, e sarebbe molto più intenso, tanto da farmi mancare il fiato. E avvertirei la mancanza di qualcosa che faceva parte di me, del mio corpo, della mia mente, del mio cuore. Come si può continuare a vivere quando manca qualcosa di fondamentale, qualcosa che ti fa vivere, sorridere e respirare? Ci sono tante cose che vorrei chiederti. Ti sto annoiando? O stai sorridendo? No, sono stata capace di scrivere soltanto quanto sono preoccupata, di come vorrei che tornassi da me al più presto.
<< Oh…>>.
Sai Zack, penso di essere diventata la tua ragazza a tutti gli effetti nel momento in cui ho cominciato ad aspettarti e, adesso più che mai, ti aspetto. E continuerò ad aspettarti fino a quando, nel modo che tu riterrai più opportuno, tornerai da me. Altrimenti sarò io a raggiungerti, ma nel frattempo…continuerò ad aspettare.
Aspetterò il tuo ritorno. Aspetterò il tuo viso da cucciolo. Aspetterò il tuo sorriso genuino. Aspetterò la tua voce gentile che mi dice “ti amo”. Aspetterò le tue mani grandi che mi accarezzano i capelli. Aspetterò. Aspetterò paziente di poter incontrare ancora i tuoi occhi azzurri, e di poterli ammirare sotto questo cielo che ami tanto.
Torna presto, Zack.
Ti amo... Aeris.
|