la fanfiction di |DARK92 per evento Fan Fiction 2009 di Palermo In Cosplay

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|dark92
view post Posted on 15/3/2009, 20:08




titolo: Eco di un sogno
tipo: OOC
categoria: Manga ( Evangelion )
genere: Drammatico


Improvvisamente la sicurezza e la fermezza che avevano guidato le mie mani pochi istanti prima scomparvero come per incanto, sostituite dall’orrore che avevo consumato e dall’orribile spettacolo che si mostrava davanti ai miei occhi spalancati per l’incredulità.
Era lì davanti a me, ma se anche lo avessi chiamato lui non si sarebbe voltato, non avrebbe mai più aperto gli occhi e il suo viso non mi avrebbe mai più dato un sorriso.
Per quanto sottile fosse la distanza fra noi, lui in quel momento era più lontano di quanto non lo fosse mai stato. Se avessi potuto abbattere la barriere del tempo, allora avrei potuto rivivere il suo sorriso, riempire le mie orecchie del suono della sua voce, avrei risentito il suo odore, e percepito quello strano ma piacevole senso di calore che provavo quando stavo con lui. Ma tutto ciò era impossibile e più me ne rendevo conto, più dentro di me aumentavano l’agitazione e la frustrazione.
Sentivo la voce preoccupata e rassicurante di Misato, ma dentro la mia testa le sue parole non erano altro che suoni confusi e senza senso mentre davo libero sfogo alle lacrime.

***


Nel buio della mia camera fissavo il solito soffitto bianco senza nemmeno vederlo. Mi sentivo così … vuoto. Era tutto così strano, all’improvviso ero rimasto più solo di quanto non lo fossi mai stato. Non mi rimaneva più nessuno accanto e anche lui ormai mi aveva abbandonato, preda dei fili di quel crudele Destino che continuava a portarmi via persone care, una dopo l’altra.
Piansi, e quando finii senza nemmeno accorgermene mi addormentai, cullato dal calore delle mie lacrime.

***


Mi ritrovai in un mondo tutto bianco dove il confine fra cielo e terra non esisteva, ma erano una cosa sola. Poi, in mezzo a tutta quella luce, notai un pianoforte nero. Feci per avvicinarmi ma mi fermai dopo pochi passi.
Emergendo dal nulla si diresse verso lo strumento senza nemmeno degnarmi di un’occhiata. Poggiò una mano sulla superficie liscia carezzandola con il suo tocco leggero.
Sembrava non essersi accorto della mia presenza e io, temendo che quella visione potesse sparire da un momento all’altro, non mi azzardai né a chiamarlo ne ad avvicinarmi a lui.
Lentamente si sedette, alzò le mani e le avvicinò ai tasti candidi di luce. Poi cominciò a farvele danzare sopra dando vita a quella melodia.
Le sue dita si muovevano decise e sicure mentre io assaporavo quella melodia nota per nota, perdendo la cognizione del tempo di fronte a tanta meraviglia.
Il suo viso aveva un'espressione di indicibile serenità ed era il ritratto della bellezza: i suoi lineamenti morbidi e sinuosi, la carnagione chiara e la pelle liscia di seta ... in quel momento vidi l’angelo che era davvero.
Quando le prima note mi raggiunsero, la mia testa si svuotò completamente ... percepivo solamente la meraviglia scandita dalle sue magiche dita artefici di quelle note che mascheravano una profonda malinconia.
Risuonavano dentro di me, le sentivo sotto la mia pelle, in ogni fibra del mio essere. Fluivano dentro me ... erano parte di me ... erano vita tanto quanto la speranza è sete di salvezza e la salvezza rinnovata speranza.
Il cuore prese a battermi velocemente mentre dentro di me si agitavano mille emozioni. Crescevano in me alimentate dalla magia del momento e io non avevo il potere di fermarle, e non ne avevo la minima intenzione.
Poi d'un tratto la melodia si fece più lenta mentre si avviava verso le ultime note che vibrarono nell'aria allo spuntare delle mie lacrime.
Schiuse gli occhi rivelandone il rosso intenso, si avvicinò, mi prese le mani e mi sussurrò dolcemente - ti amo - per la prima e ultima volta.
Non riuscendo più trattenerle, le lacrime presero a scorrere sulle mie guancie e lo strinsi forte fra le mie braccia consapevole di quanto veramente lo amassi pensando che quel momento, quell'abbraccio, quelle parole dolci fra non molto tempo sarebbero appartenute ai sogni e alle speranze del passato per non tornare mai più.

***


Di scatto mi alzai dal letto e mi precipitai alla mia scrivania. Presi un foglio e chiusi un momento gli occhi. Poi li riaprii e poggiai la punta della penna sul foglio candido. Non so cosa mi indusse a quell’assurdo gesto. Come guidata da qualcosa la mia mano scrisse fiumi di parole dettate dal cuore senza fermarsi nemmeno un attimo.
Quando finii posai la penna e lessi:
- Non so cosa mi abbia spinto a scrivere queste righe. Forse le parole mai dette o semplicemente il mancato addio che in qualche modo, spero possa raggiungerti ovunque tu sia.
Ma d’altro canto, non conto di dirti tutto quanto per iscritto perché incomunicabile a parole. Dire “ti amo” non basterebbe nemmeno. Come potrebbero mai due parole così insignificanti esprimere un sentimento tanto grande? L’emozione di ogni bacio, la tenerezza di ogni carezza … tutte note della stessa melodia … la nostra.
E’ successo tutto così velocemente che non ho potuto nemmeno ringraziarti. Se non fosse stato per te non sarei mai cresciuto, se non fosse stato per te non avrei mai capito quanto valore avesse la vita … grazie a te ho imparato tanto e te ne sono riconoscente.
Ho imparato cose che sui libri di scuola non avrei mai imparato, e ho passato momenti che nessun altro mai avrebbe potuto darmi.
Ma adesso cosa mi rimane di te? Adesso che non ci sei più mi sembra di aver abbracciato l’aria e di aver baciato il nulla …
Nella mia mente immagini e parole si rincorrono come l’eco di un sogno, un sogno del quale conserverò gelosamente ogni ricordo, per poi ripescarli quando avrò bisogno di conforto e quando avrò bisogno di forza per andare avanti.
“Ciò che non uccide fortifica” ma io, lacrima dopo lacrima, non ho smesso di essere fragile.
Sentirò la mancanza di ogni gesto e l’intensità di ogni sguardo. Farei qualsiasi cosa per riviverli, darei qualsiasi cosa per riaverti indietro, ma questo era il tuo Destino. Mani invisibili che muovono fili invisibili, il volere di qualcosa che è superiore a noi … di qualcosa che ci comanda, ci governa, che fa ciò che vuole di noi. Ci usa e ci getta quando è stanco di noi … il Destino è come un bambino burattinaio e noi siamo i burattini sotto il suo diretto controllo che, con la crudeltà di chi muove i primi passi, ci usa a suo piacimento come fossimo giocattoli.
Ci muove nel suo teatrino facendoci scontrare, unire, separare … ci governa in modo brutale divenendo l’artefice della nostra gioia e del nostro dolore, e noi non possiamo opporci. Possiamo solo confidare che il copione ci riservi una parte migliore mentre piangiamo su questo teatrino fatto di luci fioche e colori spenti.
Qui lascio il mio cuore, qui pongo la parola fine, qui la tua strada si ferma, qui ti lascio il mio disperato addio -.
Rilessi più volte per poi strappare con foga quella pagina. Piansi tutte le mia lacrime finchè il mio mondo diventò buio, desiderando che quella notte non finisse mai.
 
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Taiy
view post Posted on 2/4/2009, 23:32




Voto questa fan fiction perchè adoro il modo in cui è scritta e la situazione che racconta^^
 
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DDark
view post Posted on 2/4/2009, 23:41




Voto questa fan fiction perche riesce a trasmettermi delle sensazioni molto forti.
Molto ben fatta anche come metodo di narrazione.
Bravo :)
 
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ShuyinXC
view post Posted on 3/4/2009, 16:02




voto questa fic perchè le sensazioni e i pensieri che trasmette sono molto nitidi e arrivano dritti al cuore. E poi è scritta anche bene ^^
 
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3 replies since 15/3/2009, 20:08   82 views
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