Seconda Lezione!
Punti:
- Scrivere in Katakana
- Forma di scrittura Piana o Gentile.
Per quanto riguarda il Katakana, abbiamo detto che questo sistema viene usato per scrivere e leggere anche parole di origine straniera.
Prima di approfondire però, ecco qui il riepilogo delle tabelle di ogni sillaba (come per l'hiragana):
Anche nel Katakana notiamo la presenza di due trattini chiamati nigori.
Nell'ultima sequenza troviamo invece il pallino (lo stesso come per l'hiragana).
Adesso vi verrebbe da dire "ma che sono ste parole di origine straniera?"
Beh, possiamo dire che le maggior parte delle parole considerate straniere per i giapponesi, sono state "importate" dalla lingua inglese (per lo più americana). Tantissime parole, (citandone alcune ad esempio) "kiss", "party", "france", "door" "supermarket" oppure "cup" non vengono scritte così come la lingua inglese le presenta, ma hanno bisogno di una (possiamo definirla in due parole) "interpretazione sonora" che ai giapponesi viene naturale per questione di pronuncia ma per noi purtroppo si acquisisce vedendo molti anime e ascoltando per lungo tempo il modo di parlare dei giapponesi (una cosa quindi difficilina da insegnare con testi scritti) (anche se qualche regola c'è). Per scrivere appunto tali parole, si usa il Katakana.
Ciò comunque non è un problema. Le impareremo con il tempo.
Il Katakana è un sillabario giapponese che a quanto sembra ha dei collegamenti con la lingua inglese.
Se si parla di nomi stranieri, i cognomi di persona e i nomi propri di città (o magari nomi o parole inventate che non hanno una corrispondenza inglese) possono essere scritte ugualmente in Katakana.
Esempi di parole:
Legenda: "parola straniera" --> "pronuncia giapponese" --> (scrittura giapponese in katakana)
"cup" --> "koppu" --> (コップ)
"toilette" --> "toiretto" --> (トイレット)
"supermarket" --> "suーpaーmaーketto" --> (スーパーマーケット)
Anche qui vale la stessa regola dell'Hiragana con il simbolo tsu ツ per il raddoppiamento delle sillabe.
CITAZIONE
Approfondimento:
Per allungare il suono, i giapponesi usano il trattino ー scritto tra una sillaba e l'altra. La stessa regola vale per l'Hiragana se necessaria.
Se in Hiragana vogliamo scrivere: Hikariiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! (una specie di esclamazione)
Invece di scriverlo così, lo scriveremo: Hikariー! (ひかりー!)
Nota: Il trattino ー, lo possiamo trovare anche come ~ quando è traslitterato nel sistema Hepburn o Kunrei.
Esempio: Hikari~!
Per i nomi propri di città stranieri, occorre con il tempo cercarli nel vocabolario e imparare a scriverli in Katakana:
Esempio:
"Roma" --> "Roーma" -> (ローマ)
Andiamo ai nomi propri,
Vediamo come diventa Giancarlo nella lingua giapponese:
Suppioniamo la seguente divisione in sillabe: Gia | n | ca | r | lo
I giapponesi invece hanno bisogno di due sillabe, eccetto per la N o la U (che si possono trovare da sole), quindi per la R e per le altre sillabe, seguiamo la regola scritta sopra.
Nota: Nella maggior parte dei casi, vicino la R che sta da sola troveremo in aggiunta la U.
Il "gia" di giancarlo non esiste nel katakana (cosi come la C), quindi come pronuncia simile verrà sostituito da ja e la C come pronuncia simile verrà sostituita dalla K (ma questo non vale sempre, se alla C c'è una vocale ciò non è possibile).
Il tutto diventerà:
Jankaruro --> ジャンカルロ
La L di solito cambia in R:
Italia --> Itaria --> イタリア
Luigi --> Ruiji --> ルイジ
Alessia --> Aresshia --> アレッシア
Valeria --> Vareria --> ヴァレリア
La Ti di solito diventa chi:
Fatima --> Fachima (pronuncia: Facima) --> ファチマ
Lo scopo di questa parte di lezione è di farvi avvicinare al katakana. Per la translitterazione dei fonemi è possibile trovare su internet dei siti che translitterano i nomi o le città (e qualche volta anche le parole straniere) in katakana. Per parole che non trovate da nessuna parte se avete qualche dubbio scrivete sotto che le vediamo insieme.
Vi ricordo che se avete dubbi sulla lezione, notate qualche imperfezione o volete approfondire un dato argomento, scrivete pure che verrà fatto!- Puntualizzare il sistema di scrittura in Hiragana e Kanji.
Nella lingua giapponese le parole vengono scritte senza spazi. Si possono trovare secondo il metodo tradizionale oppure occidentale:
Come punteggiatura tradizionalmente
viene usato molto poco, il punto interrogativo come il nostro "?". Esso viene sostituito dalla sillaba か (ka), posta alla fine della frase o di una parola per dare l'idea di domanda. Quindi nei testi di esame o altre cose importanti è bene non usarlo. In genere comunque i giapponesi ormai occidentalizzati lo usano in alcune circostanze, ma è bene tenere in mente quest'idea per non sbagliare nelle situazioni importanti.
Nota: In alcuni casi, in Romanji, per far comprendere alle persone che non conoscono bene il giapponese l'idea di una domanda in una frase scritta, anche dopo il ka si può trovare il punto interrogativo, anche se ciò non sarebbe proprio corretto.
Per quanto riguarda la punteggiatura, ovviamente anche nella lingua giapponese esiste la virgola, chiamata "ten", e il punto normale (un cerchietto) chiamato "maru".
ten = , oppure 、
maru = 。
Ecco alcune parole da memorizzare:
Kotoba (vocabolario):
おやすみ = Oyasumi = Buona notte (forma usata per gli amici)
おや = Oya = Buona notte (forma usata con persone molto amiche)
おやすみなさい = Oyasuminasai = buona notte (forma gentile)
おはよう = Ohayou = Buon giorno (di mattina presto appena alzati)
おはようございます = Ohayou gozaimasu = Buon giorno (di mattina presto appena alzati, forma gentile)
すみません = Sumimasen = Mi dispiace
ごめんね = Gomenne = Mi dispiace/Scusa
ごめん = Gomen = Mi dispiace/Scusa
ごめんなさい = Gomennasai = Mi dispiace (forma gentile)
よろしく = Yoroshiku = Piacere di conoscerti
どうぞよろしく = Douzo Yoroshiku = Piacere di conoscerti (forma gentile)
はじめまして = Hajimemashite = Piacere/Salve (forma gentile)
よ! = Yo! = Ciao (usato fra gli amici)
どういたしまして = Douitashimashite = Prego
かんぱい = Kanpai = Cin Cin (usato per i brindisi)
Particolarità:
Come avrete sentito in giro (se non vi è capitato ve lo dico io XD) esistono nella lingua giapponese due forme principali per esprimere quello che si vuole dire.
La forma
piana (usata fra gli amici) e la forma
gentile (o cortese) usata per le persone che non si conoscono bene, per i superiori (a lavoro per esempio) o per le persone più grandi di se stessi.
Queste due forme si applicano in maniera differente a partire dai nomi (dai suffissi che poi attenzioneremo nella prossima lezione) fino agli aggettivi e ai verbi.
Ogni cosa nella lingua giapponese ha una forma piana e una cortese.
Appunto sulla pronuncia della I:
Prendendo come esempio はじめまして (hajimemashite) (piacere/salve), la seconda I accanto a Sh deve essere pronunciata quasi accennata. Infatti qualsiasi I vicino a Sh non si pronuncia del tutto.
Quindi la parola verrà pronunciata: H a j i m e m a S h t e (con la I appena accennata o quasi assente)
Alla prossima lezione!
つづく・・・ (Tsuzuku) (Continua...)
Edited by Hakkun - 3/8/2011, 11:02